Sunday, January 09, 2005

Tutte le esse nel silenzio di Clemente Rebora

Dall'immagine tesa (1913)

Dall' immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza d'attesa
- e non aspetto nessuno:
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono
- e non aspetto nessuno:
tra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:
ma deve venire,
verrà , se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto.
Verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene
il suo bisbiglio.

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